Presentato a Ecomondo il Green Economy Report Coou

Il Green Economy Report del Coou 1984-2013 offre uno spaccato di storia del nostro paese in chiave di green economy.

Sviluppato in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, il rapporto racconta l’impegno trentennale del Sistema Consorzio per la sostenibilità accompagnando l’analisi di performance ambientale, sociale ed economica con  un’indagine giornalistica che ripercorre le tappe che hanno fatto del Sistema Consorzio e dell’Italia un’eccellenza globale nell’ambito del recupero degli oli usati.
Presentato a Ecomondo il 6 novembre scorso ha offerto risultati davvero interessanti: secondo l’analisi del Green economy report, le attività svolte dal Coou nel trentennio analizzato hanno consentito di evitare il consumo di 2,3 miliardi di m3 di acqua e di 6,4 milioni di tonnellate di materia prima vergine, così come l’emissione in atmosfera di oltre 1 milione di  tonnellate di gas serra e il consumo di oltre 7 mila ettari di territorio; tutto questo alimentando una filiera virtuosa che oggi conta oltre mille occupati diretti e producendo un beneficio netto per il paese vicino a tre miliardi di euro, tra importazione evitate e valore aggiunto distribuito in Italia.

“Il quadro che emerge dal Green Economy Report Coou evidenzia un sistema strutturalmente imperniato sulla raccolta e recupero degli oli usati in basi lubrificanti rigenerate”, commenta Andrea Barbabella responsabile Energia e Reporting della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che aggiunge: “Un sistema virtuoso e tecnologicamente all’avanguardia che ricicla il 90% degli oli usati raccolti in un modello di economia circolare: un primato che non ha eguali in Europa, dove in media vengono rigenerati meno del 50% degli oli raccolti e la rimanente parte viene bruciata per la produzione di energia, contravvenendo alla gerarchia europea per la gestione dei rifiuti”.

Gestito in regime di Responsabilità Estesa del Produttore, il Coou coordina l’attività di 72 aziende private che raccolgono gli oli lubrificanti usati dai detentori (officine meccaniche, impianti industriali, aziende agricole, centri di raccolta comunali ecc.) su tutto il territorio nazionale e di 5 impianti per la ri-raffinazione dell’olio raccolto in basi lubrificanti rigenerate. “Un sistema di imprese che si è proposto come protagonista dello sviluppo di una economia verde e si trova oggi a esportare know-how e tecnologia in Paesi come gli Stati Uniti e la Cina”, sottolinea Paolo Tomasi, Presidente del Coou.  Che in una riflessione più ampia affrontata durante la presentazione del rapporto con Antonio Lazzarinetti, Ceo di Viscolube (la principale azienda di rigenerazione degli oli usati in Italia) e Franco Venanzi, Presidente dell’associazione nazionale Concessionari Consorzi, si dice fiducioso dell’opportunità di raggiungere risultati sempre più importanti, rafforzando l’azione di coinvolgendo degli stakeholder del sistema nella definizione della futura strategia del Consorzio.

L’evento di presentazione del Green Economy Report 1984-2013 del Coou a Ecomondo 2014 è stato curato da Eprcomunicazione e ha visto la partecipazione di Stefano Ciafani, Vicepresidente di Legambiente, l’associazione storicamente impegnata a fianco del Consorzio nel promuovere una corretta gestione degli oli usati tra consumatori.

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