ILVA: Edo Ronchi, dati monitoraggio della qualità dell’aria vanno decisamente meglio
I dati del monitoraggio della qualità dell' aria dell' Ilva di Taranto "vanno decisamente meglio". Lo rende noto Edo Ronchi, sub-commissario Ilva, che ha ricevuto i dati da Arpa Puglia.
In particolare Ronchi sottolinea come ci siano stati netti miglioramenti per due inquinanti “che più preoccupano”: il BaP -Benzo(a)Pirene e le polveri.
“Per il BaP -Benzo(a)Pirene, rilevato nella Stazione Macchiavelli nel quartiere Tamburi,confinante con l’ILVA di Taranto –sottolinea Ronchi– la media dei primi 8 mesi del 2013 è stata di 0,15 nanogrammi /m³ (e di 0,10 negli ultimi 3 mesi) , a fronte dell’obiettivo di legge per la qualità dell’aria pari a un nanogrammo/ m³, (quindi l’85% in meno del valore di norma). Ricordo che le medie rilevate di BaP erano 1,82 nanogrammi/m³ nel 2010 e di 1,14 nanogrammi/m³ nel 2011, quindi erano 12 volte maggiori nel 2010 e 7,6 volte maggiori nel 2011“.
Ronchi ricorda inoltre che anche per l’altro inquinante che preoccupa, le polveri , vi sono dati molto migliorati.
“Da giugno a settembre -rende noto- abbiamo registrato, sempre nella stazione Macchiavelli, un solo sforamento – 8 dall’inizio dell’anno ( la legge consente fino a 35 sforamenti annui del valore massimo giornaliero di 50 µg/m³, limite che molte città italiane non riescono a rispettare) . Nel 2011 gli sforamenti erano stati 38 da giugno a settembre e 45 in tutto l’anno. Siamo, sempre a settembre, come media dei primi nove mesi a 30,7 µg/m³, ben al di sotto del valore consentito dalla normativa vigente che prevede un massimo della media annuale pari a 40 µg/m³“.
Ovviamente, osserva Ronchi, i ritardi nell’attuazione dell’AIA sono reali e hanno portato al Commissariamento dell’ILVA.
“Anche se non è materialmente possibile recuperare – in pochi mesi di commissariamento- tutti i ritardi passati -conclude Ronchi- in attesa dei nuovi tempi che saranno fissati, come prevede una norma di legge vigente, anche se sembra poco conosciuta, da un ormai prossimo decreto del Ministro dell’Ambiente che varerà il nuovo piano delle misure ambientali, è stata data priorità ad alcuni interventi (come la fermata di 6 cokerie, la chiusura di 13 kilometri di nastri, il dimezzamento dello stoccaggio di carbone e la chiusura delle coperture di 5 edifici ) in grado di produrre risultati consistenti nella riduzione delle emissioni: i dati citati stanno li a dimostrare l’efficacia di queste scelte, anche se ancora molto si può fare per avere ulteriori miglioramenti”.