Gli Stati Generali della Green Economy al primo punto dell’Agenda verde per il nuovo Ministro dell’Ambiente

Una lettera aperta a consuntivo "di un mandato vissuto pericolosamente", un promemoria con l'auspicio che possa rappresentare un utile viatico per il nostro lavoro futuro".

Questo il senso dell’ “Agenda Verde per la crescita dell’Italia” che il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha diffuso alla vigilia del passaggio delle consegne. Clini ricorda il lavoro svolto “tra le emergenze inevitabili che venivano dal passato (i rifiuti di Roma, ILVA, le bonifiche dei siti industriali dismessi) e quelle inattese come la Concordia”, e l’impegno profuso per “orientare le politiche e i provvedimenti del Ministero verso lo sviluppo sostenibile dell’Italia”.
“Il Consiglio Europeo e OCSE hanno — rileva Clini – ripetutamente consigliato all’Italia di orientare le misura per la crescita nella direzione della green economy, e molto siamo riusciti ad avviare anche se gran parte dei lavori è rimasto “a metà”.
Da qui la decisione di riproporre “L’Agenda Verde” che con i suoi otto punti di riferimento “può rappresentare una infrastruttura decisiva per la crescita dell’economia italiana”. Una Agenda “in gran parte definita sia dalle molte misure già adottate dal Governo Monti, sia da quelle presentate al Parlamento e non finalizzate per la fine della legislatura: misure che tuttavia devono essere “riallineate” in un’unica strategia, sostenuta da incentivi fiscali e dal credito alle imprese coerentemente con le indicazioni della UE e di OCSE”.

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