Rinnovabili, appello Fondazione e Associazioni alle Regioni per far modificare decreti
La Fondazione, insieme a Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente, Symbola e WWF Italia, chiede alla Conferenza delle Regioni e agli enti locali di fare pressione sul Governo al fine di far modificare i decreti sulle rinnovabili elettriche e sul fotovoltaico.
I decreti, se approvati infatti, darebbero un colpo durissimo al settore e all’occupazione, tanto che, sarebbe addirittura preferibile che le Regioni negassero il loro parere bloccando di fatto il provvedimento.
Nell’appello inviato si legge che “i provvedimenti sulle rinnovabili elettriche proposti dal Governo rischiano in realtà di affossare un comparto che aveva e ha tutte le carte per divenire l’asse portante della green economy e della rivoluzione energetica avviata a livello mondiale.
Sembra prevalere un atteggiamento punitivo: invece di accompagnare la necessaria riduzione degli incentivi con un alleggerimento degli oneri burocratici, vengono introdotte nuove pastoie”. Secondo la Fondazione e le Associazioni, “per conseguire l’obiettivo, condiviso da tutti, di tenere sotto controllo la quantità totale degli incentivi, il Governo ha scelto un sistema dirigista e burocratico, basato sui registri, che significherà il crollo degli investimenti per mancata bancabilità“.
Al posto di questa impostazione, si suggerisce “di adottare un approccio molto più efficiente ed efficace basato sulla riduzione automatica delle tariffe al superamento di scaglioni di potenze prefissate. Si impedirebbe così la corsa alle installazioni e il mercato si autoregolerebbe. Ad esempio, riducendo per il fotovoltaico la tariffa del 2% ogni 150 MW installati, si otterrebbe lo stesso valore previsto dalla tariffa per il quinto semestre avendo installato 3 GW senza l’incubo dei registri. Meno burocrazia, più efficacia“.